Uno dei momenti peggiori per qualunque conducente di veicoli è aprire la cassetta della posta e trovare una multa.
Ci sono però casi in cui in seguito al dubbio su eventuali errori procedurali, la multa può essere contestata.
Rivolgersi al Prefetto è la via più economica, perché il multato non deve presenziare alle udienze, pagare marca da bollo o contributo unificato, ma solo inviare richiesta con annessi documenti o per raccomandata con ricevuta di ritorno o per PEC.
Se la risposta non arriva entro 90 giorni, vale la regola del silenzio assenso, cioè il ricorso è accettato.
Invece, se il ricorso è rigettato, l’importo della multa è addirittura raddoppiato.
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